Sushi, tradizioni e tamponi

Tutti a tavola, iniziano le festività. Muniti di forchetta, coltello e, naturalmente, Super green pass perché altrimenti il cenone della vigilia lo si passa a casa. Una vigilia alternativa, la seconda dopo quella dello scorso anno, ma non così lontana da quelle che tutti abbiamo vissuto prima del 2020. I ristoranti, infatti, tornano ad essere aperti a distanza di un anno. Infatti, 365 giorni fa, i ristoratori si erano attrezzati per sopravvivere alle chiusure con l’asporto che, ancora oggi, non è passato di moda.

Tra i sulmonesi, ma non solo, c’è chi ha scelto nuovamente il delivery presso la propria abitazione. Insomma, se il sulmonese non va dal cenone è il cenone ad andare dal sulmonese. Molti lo hanno fatto per comodità, altri per il semplice fatto che tutte le attività di ristorazione sulmonese sono “sold out” per l’evento di questa notte. Un dato confortevole, che regala una boccata d’ossigeno a chi ha dovuto stringere i denti. I piatti sono quelli tipici a base di pesce: chitarra alla pescatora, gnocchi alla marinara e tortelli al salmone per quanto riguarda i primi. Immancabile il capitone della vigilia, ma ci sono anche gamberi, baccalà e frittura mista.

C’è poi chi non abbandona il pesce ma sceglie un menù più “esotico” del previsto, virando sui ristoranti di sushi aperti in Valle Peligna e con un menù all you can eat sia per adulti che per bambini. Sarà questo, infatti, il primo veglione di Natale in cui saranno operativi i ristoranti di sushi che hanno aperto negli ultimi due anni ma che non hanno potuto ospitare la clientela nei propri locali a causa delle restrizioni imposte un anno fa. Un esempio è Mio Sushi Chic, che da poche settimane ha lasciato la sede di Corso Ovidio per aprire in viale della Stazione, bissando anche con il cenone per la notte di Capodanno. Una novità assoluta, per un mondo che va avanti nonostante il muro invisibile alzato dal virus.

Naturalmente ci si potrà sedere a tavola nei ristoranti solo se in possesso del Super green pass, ottenibile o con la doppia dose di vaccino o se si è guariti dal Covid da non meno di 9 mesi. I controlli, infatti, sono sempre più frequenti sotto le festività; con le forze dell’ordine che battono a tappeto tutti i locali (proprio Mio Sushi Chic ha avuto più di un controllo e non è stata riscontrata nessun irregolarità sui possessori di Green Pass e Super Green Pass). L’alternativa è il canonico cenone con i parenti all’interno delle mura domestiche, che sicuramente elimina la comodità offerta dal ristorante ma sicuramente moltiplica l’atmosfera natalizia con albero, presepe e addobbi a fare da cornice.

Intanto continua fino all’ultimo istante la corsa al regalo, che ha affollato i centri commerciali ma anche Corso Ovidio con negozi che si trovano tuttora ad effettuare l’orario continuato per permettere ai clienti di concludere gli acquisti. Un esodo verso il centro storico che ha spinto un po’ tutti (turisti, studenti fuorisede o comuni cittadini) ad effettuare i test presso la tensostruttura che ieri è stata allestita a Piazza XX settembre, in cui erano operativi medici e volontari della protezione civile. La popolazione ha risposto al meglio come testimoniano i dati. Ben 501 test svolti nel pomeriggio, con due positivi (una bimba di 11 anni e un 60enne). Affluenza importante anche nello screening organizzato sempre ieri a Pratola Peligna. I 340 tamponi svolti non hanno rilevato contagi. A Sulmona intanto si pensa già a un nuovo screening tra Natale e Capodanno. Un tampone per scongiurare brutte sorprese sotto l’albero, e non far andare di traverso il cenone di questa sera.

Valerio Di Fonso

7 Commenti su "Sushi, tradizioni e tamponi"

  1. SULMONA CITTÀ D'ARTE | 24 Dicembre 2021 at 10:05 | Rispondi

    È bello rivedere un po’ di gente in centro

  2. Un esempio della sana e indipendente informazione (pubblicitaria) del germe.

    • signor Vincenzo i locali citati non sono sponsor del Germe, non hanno pagato per l’articolo (altrimenti sarebbe stato un pubbliredazionale e come tale adeguatamente segnalato graficamente) e, a dire il vero, non conosciamo neanche i proprietari. Abbiamo fatto in passato articoli che riguardavano attvità, con tanto di video e testo, anche quelli non a pagamento, ma rispondenti ad esigenze giornalistiche o, di più, in campagne di sostegno come quella de “Luovo di colomba” fatta a Pasqua e nella quale abbiamo offerto a chiunque volesse di pubblicizzare i suoi menu da asporto gratuitamente. Quindi, per sintetizzare, casca male con la sua facile e approssimativa ironia… Buona Natale

  3. Articolo pubblicitario.
    Viene citato due volte lo stesso locale

  4. W la pubblicità e l’informazione (mica devono essere distinti)…che si fa per campare!!

  5. mi sembra evidente che chi critica rosica

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