Tutta colpa di Capitan America

Noi non eravamo molto diversi e non eravamo migliori, che si andava a Carnevale a manganellare la ragazzina che non ci filava, i più cattivi anche con la sabbia nel randello. Oppure con le fialette puzzolenti, che poi lo scherzo era un boomerang che si sorbiva chi lo faceva, più che il disperato gestore di bar dal quale tutti fuggivano.

E che dal pero non nascono mele e l’evoluzione della specie ha bisogno forse di più tempo e soprattutto di più senso civico. Soprattutto perché, anche crescendo, non è che la generazione del Novecento sia migliorata di molto.

Lo si è capito dalle immagini delle telecamere di sorveglianza che la polizia municipale ha scaricato dal sistema per scovare i responsabili dello “scherzo”, che chiamare atto di vandalismo è più corretto, e dalle quali oltre ad un Capitan America e un vampiro poco più che decenni che con la bomboletta imbrattano Palazzo Sardi appena restaurato, colpisce il fiume di adulti sotto i cui occhi la scena si è consumata. Senza che nessuno dicesse nulla, non dico una tirata d’orecchi – che lì c’è il pericolo dell’intervento di Telefono Azzurro – ma almeno un “non si fa, proprio no”.

Impassibili sono passati avanti, nonostante cinque minuti prima cinque che Capitan America e il suo amichetto vampiro rovinassero il monumento, ci fosse lì un addetto della ditta appaltatrice ad ultimare i lavori di ripulitura sulla pietra.

E d’altronde lo sfregio fatto a Palazzo Sardi non è stato l’unico martedì: lo stesso spray, dello stesso colore, è stato spalmato anche sull’acquedotto medievale e sulla Fontana del Vecchio, fortunatamente ripulite dal Cogesa ieri mattina presto con un gettito di idropulitrice a caldo.

Per riparare al danno di Palazzo Sardi ci vorrà forse un po’ di più, una giornata di lavoro almeno, spiega il restauratore Paolo Cui che si è occupato dei lavori e che ieri, alla notizia diffusa da Il Germe, ha risposto con una proposta: “Vorrei parlare con questi ragazzi – ha spiegato – per far capire loro che i beni monumentali sono beni pubblici, che appartengono a tutti. Che danneggiarli vuol dire danneggiare se stessi”. Un po’ come le fialette puzzolenti, insomma.

Educazione civica a parte, però, l’atto di vandalismo sarà perseguito per legge: la polizia municipale ha già individuato i presunti responsabili e nelle prossime ore farà il suo rapporto alla procura della Repubblica, perché il danneggiamento è stato fatto su un palazzo tutelato e quindi si va sul penale, per citare Totò.

A risponderne saranno ovviamente i genitori, non certo questi ragazzini, pere travestite da supereroi cadute vicino al pero.

17 Commenti su "Tutta colpa di Capitan America"

  1. In un mondo in cui gli adulti giocano alla guerra, si puniscono penalmente dei bambini per una bravata alla quale si può porre rimedio.Che gente strana mi gira attorno…

    • the dancing Queen | 23 Febbraio 2023 at 08:12 | Rispondi

      Si puniscono i genitori, penalmente i bambini non sono perseguibili.
      Qual è la sua proposta?

    • Non devebnemmeno passare che i bambini in quanto tali possano fare quello che vogliono
      Delle loro azioni c’e’ qualcuno che ne risponde e che deve dare loro una sana educazione col rispetto degli altri e delle “cose” degli altri

    • Tu non sei migliore. Loro sono il futuro. Poi non lamentiamoci che giochino alla guerra da grandi.

  2. La gente strana gira intorno a me. È proprio da questi episodi, se restano impuniti, che nascono adulti che amano giocare alla guerra. Si lascia passare il concetto del non rispetto x il bene comune, del rispetto per il prossimoche è che è permesso fare tutto perché si resta impuniti.

  3. Provo vergogna per chi sfoga le proprie frustrazioni sui bambini.

    • Buonisti solo a chiacchiere…che cocce… | 23 Febbraio 2023 at 09:44 | Rispondi

      Sui bambini??? Ma tu non stai bene prima di tutto la responsabilità è dei genitori che nulla hanno insegnato a questi pseudo bambini eppoi lei è al corrente dell’età effettiva dei “bambini”? In ultimo voglio proprio vedere se venivano a scritturare la sua abitazione come si comportava nei confronti dei “bambini”….

    • E mica stiamo dicendo che bisogna riempirli di botte. Basta fargli capire che hanno sbagliato, una bella lavata di capo e qualche giorno senza Play Station/cellulare o qualunque altra cosa amino fare. Questa si chiama educazione: termine ormai sconosciuto

    • Tu sai la loro età?

  4. Siete ridicoli. Ma i genitori cosa fanno? Chi li ha dati i soldi per comprare le bombolette?
    Speriamo che almeno venga fatto loro ripagare a caro prezzo la ripulitura del muro e ai pargoli una sana tirata di orecchie non guasterebbe!

  5. Che serva di monito a tutte le altre bravate che si consumano nel centro storico!!!

  6. Abbiamo un Senatore che ha bruciato la Bandiera Italiana un altro che ha decine di processi sulle spalle e salvato grazie alla prescrizione e noi perseguoamo penalmente i bambini o i genitori invece di far pagare loro le spese per la ripulitura del fabbricato danneggiato….non ci sono parole

  7. Basta una lavata di orecchie e lasciarli stare senza conseguenze penali(sempre se si dimostra che sono incensurati ) !
    Viviamo in un Italia dove si scovano e puniscono a tempo zero incesnsurati e reati scemi …..e poi c è gente che ammazza e truffa e sta in giro 30 anni !
    La legge è uguale per tutti ?

    • Ma perché avevano le orecchie sporche? Forse volevi dire “tirata d’orecchi” oppure “lavata di capo”? Oppure “tanto va la gatta al lardo…”, oppure ” rosso di sera…”?

  8. È grazie al buonismo a tutti i costi ed alla filosofia del lasciar correre che questi poveri “bambini” si sentono autorizzati a fare quello che caxxo vogliono. La certezza che tanto alla fine tutto andrà a finire a tarallucci e vino per la felicità di genitori compiacenti che farebbero meglio a rispolverare qualche buon libro di educazione civica.
    Ai miei tempi mio padre mi avrebbe sollevato due metri da terra..

  9. “e quindi si va sul penale” mamma me, poi a rigopiano tutti assolti o Sentenze da far ridere. Ma fatemi il Piacere. Pagare danni per la tinteggiatura e lavori sociali. Stiamo parlando di un semplice muro, mica del quadro di monnalisa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*