Un progetto per il canile fantasma

Dopo oltre venti anni di illegalità, tra silenzi assordanti e l’abbaiare solitario dei suoi ospiti, il canile municipale di Sulmona si appresta a rientrare, anzi ad entrare, nella norma. Un canile fantasma, con parti neanche accatastate e mai registrato nell’elenco delle strutture regionali come prevede la legge e che, solo ora, verrà regolarizzato. Ieri il Comune di Sulmona ha infatti affidato l’incarico all’architetto Luigi Biagi (già assessore del Comune con la giunta Casini) per redigere il progetto esecutivo (con direzione lavori e rendicontazione) che porterà, si presume nel giro di qualche mese, alla messa a norma della struttura e alla possibilità, conseguente, di poterla ufficialmente registrare nei ricoveri regionali destinati agli amici a quattro zampe. L’architetto, per un compenso complessivo di poco meno di 20mila euro, dovrà in pratica redigere progetti e soluzioni per ottemperare alle diverse prescrizioni fatte dalla Asl e dai Nas dopo l’ispezione fatta a giugno scorso. In particolare, tra le altre cose, sarà necessario innalzare alcune reti delle recinzioni sia interne che esterne, rendere efficienti e a norma gli ambulatori, creare un’area di sgambamento e una per l’isolamento dei cani in ingresso o problematici, abbattere alcune strutture realizzate abusivamente e neanche accatastate.

Per i lavori il Comune, con una variazione di bilancio approvata ad agosto, ha previsto una spesa complessiva di 150mila euro, di cui 92mila euro solo per i lavori.

L’obiettivo è quello di avere tutte le carte in regola per poter indire una gara d’appalto per la gestione della struttura, attualmente affidata, fino a fine novembre, alla Cima Scarl. Non senza una lunga serie di polemiche che, in realtà, vanno avanti da anni tra i diversi gestori che si sono avvicendati a Noce Mattei.

“Quella del canile è una di quelle pesanti eredità che ci siamo trovati ad affrontare – spiega il sindaco Gianfranco Di Piero che ha seguito la vicenda in prima persona – ci siamo accorti nei fatti che il canile di Sulmona era del tutto abusivo nel momento in cui abbiamo avviato le pratiche per fare una gara d’appalto per la gestione che in venti anni non era mai stata fatta. Abbiamo quindi dovuto trovare le risorse – non poche – per la sua messa a norma e nel giro di qualche mese procederemo all’affidamento dei lavori e poi alla registrazione nell’elenco dei canili regionali. In futuro si potrà pensare anche alla realizzazione di un canile sanitario, ma per il momento è urgente mettere in regola almeno il Rifugio”.

Il canile di Sulmona è l’unico canile presente in Centro Abruzzo, dove nei fatti confluiscono i randagi del territorio, anche se tecnicamente potrebbe e dovrebbe ospitare solo i randagi catturati sul territorio del Comune di Sulmona che, d’altronde, per la gestione dei cani sborsa circa 8mila euro al mese.

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