Un’aula studio gestita da chi percepisce il Reddito di cittadinanza. Protocollata richiesta al Comune

Uno spazio per la cultura, aperto a tutti e, soprattutto, agli studenti in cerca di un luogo in cui potersi dedicare ai propri impegni didattici. E’ questa la proposta protocollata al Comune di Sulmona, indirizzata al sindaco e all’Assessore alla Cultura, da parte di Marco Alberico (trentenne residente in città). La richiesta nasce dalla mancanza di spazi adibiti allo studio e alla lettura a Sulmona.

In realtà un luogo apposito sarebbe l’Apc di Sulmona, i cui orari di apertura troppo risicati, non permettono di portare avanti uno studio di tipo universitario. A ciò si aggiunge l’assenza di connessione Wi-Fi (che proprio lo stesso Alberico segnalò al Difensore Civico, ottenendo ragione da parte della Regione), che impedisce qualsivoglia tipo di ricerca nel web. Insomma, troppe falle da arginare che renderebbero poco costante lo studio e la consultazione dei testi.

A gestire l’aula studio, la cui idea sarebbe di intitolarla a Carlo Tresca, sarebbero coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, formati dal Comune sulmonese per l’attuazione del progetto. “Un’occasione di inclusione e di crescita – si legge nella nota inoltrata da Alberico-. Per garantire l’orario di apertura (lunedì e venerdì dalle ore 09:00 alle ore 20:00; il sabato dalle ore 09:00 alle ore 18:00), basterebbe formare 4 persone beneficiarie del Rdc. Il progetto, come previsto dalla nota del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 4 dicembre 2020, n.10.003, deve avere una data di inizio e fine. Quindi il tempo ragionevole del PUC “Aula studio Carlo Tresca” dovrebbe aggirarsi tra i 12 e i 18 mesi”.

Un progetto che poi, indirettamente, dovrebbe portare il Comune a invogliare la Regione Abruzzo a stabilizzare l’Aula Studio “Carlo Tresca”, oltre che stimolare la Regione stessa a interventi di potenziamento dell’APC. Tra questi, magari, dare una data certa per la riconsegna della sede di Palazzo Portoghesi. Un’idea che di certo gioverebbe alla città, specie se quest’ultima è candidata ad essere Capitale della Cultura 2025.

Per concludere si dovrà individuare un locale comunale adeguato per ospitare un numero compreso tra le 30 e le 50 persone. Non dovrebbe essere un problema, visto il numero di strutture di proprietà del Comune sul territorio cittadino. Un’idea si potrebbe fare anche su Spazio Ovidio, visto che ad oggi non si è ancora capito cosa fare dell’opera e, soprattutto, a chi affidarla.

9 Commenti su "Un’aula studio gestita da chi percepisce il Reddito di cittadinanza. Protocollata richiesta al Comune"

  1. La città urge con la manutenzione del verde, la pulizia dei marciapiedi, la pulizia dei tombini!!! Altro che gestire le aule studio! So arrivati mo’

  2. Gli ottusi e incattiviti cervelli manipolati da trasmissioni alla Porro che criticano il reddito di cittadinanza e altre norme a favore di chi non ce la fa ad arrivare a fine mese sappiano che e’ la norma più equa , nobile e dignitosa che sia mai stata partorita nell ultimo decennio ! Rispetto e dignità per chi per tanti motivi non ha trovato lavoro ed e’ rimasto indietro in una società senza scrupoli e volgare come la nostra !
    Ben vengano queste cose ….
    E voi che parlate sempre e solo di buche per la strada ecc ecc ecc sappiate che avete rotto la signoria Vostra della benemerita minkia !
    W i visionari mossi da animo buono !

  3. Parto dal “w i visionari” di Sugar free che mi precede per dire ” meno male che ogni tanto a Sulmona e in Italia c’è qualcuno usa la testa fin di bene per sé e per gli altri.
    Speriamo che chi l’ascolto

  4. Scusatemi, anni fa anche io sono stato in mobilità e mi sono fatto i lavori socialmente utili, 5 ore al giorno dal lunedì al venerdì, non vedo perché non possano farlo anche loro.

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