Violenza sulle donne, arrivano le case rifugio del Comune

Uno, anzi due alloggi, dedicati esclusivamente alle donne vittime di violenza. Il Comune di Sulmona pubblicherà lunedì le linee guida approvate già in giunta per ottenere il benefit rivolto alle donne e ai loro figli che si trovano a ricostruire un percorso di inserimento sociale e lavorativo dopo aver subito violenza.

Un atto concreto e unico finora che sarà di supporto ai percorsi già avviati dai Centri antiviolenza che, insieme ai servizi sociali del Comune, decideranno sull’ammissibilità delle candidate presso gli appartamenti in questione e gestiranno l’accompagnamento al percorso di uscita.

E’ una prima risposta agli impegni presi dal sindaco Gianfranco Di Piero giovedì scorso dal palco del cinema Pacifico durante il Festival ControViolenza organizzato da La Diosa e che ha visto anche la proposta da parte della consigliera comunale Teresa Nannarone di istituzione di un premio riservato alle scuole intitolato a Teodora Casasanta.

“All’indomani delle giornate in cui sono state numerosissime le manifestazioni volte a sensibilizzare la comunità sul fenomeno della violenza delle donne, sono molto soddisfatto di questa iniziativa che, in accordo con il sindaco ed i colleghi della giunta – commenta l’assessore al Sociale, Attilio D’Andrea -, abbiamo portato avanti con grande determinazione, in quanto rappresenta un aiuto concreto alle donne vittime di violenza. Queste iniziative, assieme al Codice Rosso, al Reddito di Libertà e la Parità Salariale, dimostrano che le istituzioni lavorano su un percorso dove di strada da fare ce ne è ancora molta”.

Per avere le chiavi della casa rifugio del Comune, per una durata di un anno (prorogabile di un ulteriore anno), bisognerà essere residenti da almeno sei mesi a Sulmona e chi vi accede non deve avere problemi psichiatrici o di alcool e droga. Le ospiti devono inoltre sottoscrivere una dichiarazione che le impegna ad attivarsi nella ricerca di un lavoro al fine di ottenere l’autonomia sufficiente a svincolarsi dal benefit.

L’assegnazione della casa sarà gratuito (utenze comprese) nel caso di assenza di reddito da parte della donna (uno dei principali motivi per i quali la donna subisce la violenza tra le mura domestiche), mentre prevedrà una quota di contributo da concordare con il Comune in base al reddito nel caso la vittima abbia un lavoro e una normale retribuzione.

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