Zone rosse, rischio paralisi per l’automotive. La Uil: “La Regione faccia chiarezza”

L’ordinanza emessa ieri dal presidente Marco Marsilio, rischia di ingessare il polo produttivo più importante dell’economia regionale. Nel documento, infatti, non si fa menzione, come pure assicurerebbe la più generica direttiva nazionale sulle zone rosse, della possibilità di entrare o uscire dai Comuni interessati dalla zona rossa per motivi di lavoro. Tradotto in termini pratici, c’è il rischio che domani si fermi il polo produttivo dell’automotive di Atessa, uno dei tre Comuni raggiunti dalle restrizioni, dove insistono gli stabilimenti produttivi, tra gli altri, di Sevel e Honda.

“La Regione faccia immediatamente chiarezza sull’ingresso dei lavoratori nelle zone rosse istituite in Abruzzo: si rischia il blackout produttivo, in particolare in Val di Sangro – denuncia Michele Lombardo, segretario regionale della Uil -. L’ordinanza regionale non è chiara sul punto relativo all’accesso nei plessi industriali, al punto che lo stesso sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, ha dovuto firmare una propria ordinanza che rende possibile questo accesso”. In realtà, per il momento, l’ordinanza di Borrelli (con delega prevista dall’ordinanza regionale) ancora non c’è, ma la ha annunciata in una lettera indirizzata all’assessora Nicoletta Verì. E’ una questione non di poco conto per l’economia abruzzese che nel polo automotive di Atessa concentra migliaia e migliaia di lavoratori. Che la situazione sia critica nei contagi ad Atessa (179 casi su 14mila abitanti, pari all’1,28%) ne è però consapevole lo stesso sindaco Borrelli che all’ordinanza regionale di chiusura delle scuole superiori, ne ha aggiunta una di chiusura per tutte le scuole di ogni ordine e grado (materne comprese) per tutta la settimana.

Il problema non è però solo quello dell’automotive. 

“Non dissimile poi la situazione a San Giovanni Teatino, dove i grandi centri commerciali danno lavoro a tanti lavoratori. Si faccia chiarezza immediatamente – conclude Lombardo – perché la confusione rischia di generare un blocco o un rallentamento che il nostro sistema produttivo e industriale proprio non può permettersi”.

L’ordinanza regionale prevede la zona rossa per Atessa, Tocco da Casauria (che ha la più alta incidenza di contagi con 64 casi su 2,5mila abitanti, ovvero il 2,57%) e San Govanni Teatino fino al 13, l’attivazione della didattica a distanza per tutte le scuole superiori abruzzesi per due settimane, il divieto di aggregazioni in centri storici e piazze, il rigido contingentamento degli ingressi nei locali.

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