“Censure da pretoriano”: Angelilli attacca Marsilio

Forse è colpa della “nostalgia di quel metodo usato nel ventennio fascista” se il presidente regionale Marsilio di fronte a quanto accaduto a Roma tra la premier Meloni e i sindaci scesi in piazza contro l’autonomia differenziata, ha chiesto a Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni di censurare pubblicamente il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Così Guido Angelilli, candidato consigliere regionale del partito democratico, commenta l’atteggiamento del “pretoriano Marsilio” che “invece di indignarsi per come la premier ha trattato i sindaci”, preferisce ricorrere “all’attività di censura”, la stessa del ventennio fascista quando si attuava “un controllo sistematico della comunicazione, della libertà di espressione, di pensiero e di parola”. Un episodio per il quale Angelilli esprime imbarazzo, lui a fianco di Vincenzo De Luca e di tutti i sindaci del Sud pronti a “far sentire forte la nostra voce a difesa dei nostri territori”.

Un “no” all’autonomia differenziata gridato dai sindaci per evitare “gravi disagi soprattutto ai territori locali”, e per scongiurare le “conseguenze devastanti sul futuro di milioni di cittadini” con regioni ricche sempre più ricche e quelle povere sempre più povere. Infatti, continua Angelilli, “attribuendo alle Regioni poteri su materie importantissime per i cittadini, il provvedimento leghista farà in modo che esse potranno trattenere gran parte del gettito fiscale che non sarebbe più redistribuito su tutto il territorio nazionale”.

Un provvedimento contro il quale “con il nostro candidato presidente Luciano D’Amico ci opporremo con forza” spiega il sindaco Guido Angelilli pronto a battersi contro il “silenzio assordante e imbarazzante di Marsilio e delle truppe che solo a parole affermano di volere il meglio dell’Abruzzo”. Un atteggiamento quello di Marsilio “totalmente assoggettato al centrodestra romano” che, per il sindaco di Pacentro forse si potrebbe comprendere perché lui “abruzzese non è” ma che non trova giustificazioni per “quei consiglieri di centrodestra che abruzzesi lo sono e come, ma evidentemente solo anagraficamente”. “Con i fatti e non a chiacchiere – conclude il candidato consigliere Angelilli – faremo sentire la nostra voce, noi che nelle abruzzesi e negli abruzzesi ci riconosciamo davvero”.

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