La fuga di Natale

Se negli ultimi due anni è regnata la confusione a palazzo San Francesco, il prossimo si annuncia già nel caos. A fine anno, infatti, andranno via da Palazzo due dei quattro dirigenti rimasti e un terzo andrà in pensione a primavera. Le valige le farà, come era nell’aria, la segretaria comunale Francesca De Camillis, in rotta di collisione con l’amministrazione che la ha nominata, già da diversi mesi. Il tempo di festeggiare la notte di San Silvestro e andrà via, il 2 gennaio, anche la dirigente del terzo settore Katia Panella, quella che ha più esperienza in Comune, anche per aver ricoperto più volte gli interim del primo settore e della segreteria. La Panella andrà all’Inail nella sua L’Aquila a ricoprire un incarico prestigioso per il quale già lo scorso anno aveva chiesto, senza ottenerlo, il nulla osta. Poi a primavera sarà la volta del pensionamento del dirigente del quarto settore Amedeo D’Eramo, la cui quiescenza, a dire il vero e visti i risultati tra mense, lavori pubblici e sisma, non sarà motivo di rimpianto per molti. Nel giro di qualche mese, insomma, il Comune si svuoterà di generali e, a quanto pare, l’amministrazione Casini non sembra aver trovato ancora una soluzione alternativa. Non per la segreteria dove si annuncia una nuova girandola di tornelli, né per l’urbanistica: a meno che, come annunciato da alcuni organi di stampa prima ancora che si svolgano le selezioni, non sarà nominato il funzionario Fabrizio Petrilli come dirigente a tempo. Il nodo del personale, d’altronde, sembra essere per l’amministrazione Casini un tabù insuperabile: castrato il progetto di riorganizzazione che aveva preparato l’ex assessore Cristian La Civita, infatti, il sindaco, che ha tenuto per sé la delega al personale, non ha smosso in questi mesi una sola casella perché il puzzle della macchina amministrativa prendesse almeno le sembianze di un disegno. Anzi le poche mosse fatte, come il ping pong dei servizi alla collettività, hanno solo finito con il peggiorare le cose e gli effetti, tra palestre chiuse e servizi sguarniti, si sono visti. La fuga di Natale, poi, apre un altro quesito che forse alla fuga è strettamente legato: che fine farà cioè l’inchiesta disciplinare sui furbetti del cartellino, visto che alla fine resterà in carica l’unico dirigente che è coinvolto nell’inchiesta e che quindi per ovvie ragioni di incompatibilità non potrà far parte, né ricostituire l’Upd (ufficio provvedimenti disciplinari). Se non altro in Comune resteranno gli assenteisti.

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