L’Aquila è Capitale della Cultura 2026. Scoccia: “Un’opportunità”. Liris dedica la vittoria alle vittime del sisma

È L’Aquila la Capitale della Cultura 2026. A proclamare la vittoria del capoluogo abruzzese il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che dopo aver aperto la busta, ha letto le motivazioni che hanno portato la giuria a scegliere all’unanimità la città dell’Aquila come Capitale della Cultura per l’anno 2026.

Un risultato ottenuto grazie ad un dossier che, come proclamato dal ministro davanti alla platea di rappresentanti delle dieci città finaliste, “propone un modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale. Mira al recupero dell’identità puntando sulla cultura intesa come volano della crescita e come elemento fondante di una comunità. Il progetto coinvolge un numero rilevante di realtà creando un forte collante con i territori circostanti. Il budget previsto è coerente con gli obiettivi. La strategia di spesa indicata è destinata a avere un importante effetto moltiplicatore. Il palinsesto degli eventi e delle iniziative si sviluppa per l’intero anno e copre tutte il panorama delle espressioni artistiche e culturali: cinema, teatro, musica e arti visive. Apprezzata l’attenzione per i giovani che non saranno solo fruitori ma attori. Il progetto adempie agli indicatori del bando con una buona integrazione tra pubblico e privato. Molto apprezzata la centralità e il coinvolgimento del sistema museale, bibliotecario e universitario”.

Questi i motivi che hanno indotto la giuria ad esprimere un giudizio “eccellente” nei confronti della candidatura della città dell’Aquila a Capitale della Cultura 2026, superando Agnone, Alba, Langhe e Roero, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese.

“Sono estremamente felice e orgoglioso per un riconoscimento in cui abbiamo fortemente creduto, frutto di un viaggio iniziato nel 2021. Anche all’epoca, in piena pandemia, giungemmo alla finale per l’assegnazione del titolo di Capitale della cultura 2022, poi conferito all’isola di Procida. Non ci siamo perduti d’animo e da quel risultato abbiamo preso spunto per immaginare e mettere a punto una nuova proposta che fosse ancor più valida, convincente e affascinante proprio come il territorio dell’Aquila e quello delle aree interne non solo dell’Abruzzo e del Centro Italia ma dell’intero Paese. La questione delle aree interne rappresenta la sfida del domani dell’Italia unitamente al problema dell’inverno demografico. Questa vittoria certifica il valore che queste ampie porzioni della nostra Penisola rappresentano in una più ampia ottica di unità e coesione nazionale: città, borghi, paesi in cui sono concentrate straordinarie peculiarità e capacità in grado di dialogare con le realtà metropolitane e costiere, superando antistoriche logiche campanilistiche e distanze orografiche che anche grazie alla cultura possono essere ricucite” ha dichiarato il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi.

Questa sera alle 18, nella sede municipale di Palazzo Margherita, il sindaco terrà un incontro aperto con la città e la stampa con rappresentanti delle Istituzioni pubbliche e culturali per condividere le sensazioni e le emozioni di un traguardo storico per la comunità aquilana.

Tante le manifestazioni di orgoglio pervenute dai rappresentanti del mondo delle istituzioni e della cultura come quella del presidente dell’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila Rinaldo Tordera che così commenta la proclamazione di oggi: “Il titolo di L’ Aquila Capitale della Cultura 2026 arriva grazie ad un lavoro di coesione svolto dalle Istituzioni del territorio. L’ Accademia di belle Arti dell’Aquila è orgogliosa di essere parte integrante del progetto con il suo corpo docente ed i suoi studenti”. 

Soddisfazione anche dal presidente del consiglio comunale della città dell’Aquila Roberto Santangelo che così afferma: “l’annuncio che L’Aquila sarà Capitale Italiana della Cultura 2026 mi scalda il cuore di emozioni. È stata premiata la perseveranza di noi aquilani nel sostenere il Capoluogo d’Abruzzo, perché siamo sempre stati convinti che la nostra identità culturale non fosse da meno delle altre bellissime città concorrenti”.

A commentare la notizia anche Marianna Scoccia per la quale la proclamazione dell’Aquila a Capitale della Cultura per il 2026. “E’ un’occasione unica per tutto il territorio per creare una sinergia fra comuni della provincia grazie alle tante realtà culturali che da sempre si spendono per arricchire le proposte della nostra terra”.

“Il riconoscimento di L’Aquila come Capitale italiana della Cultura 2026 rappresenta un motivo di orgoglio per tutti i comuni abruzzesi – sottolinea il Presidente Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto – comuni che, insieme all’Anci, hanno sempre sostenuto questa candidatura sentendosi partecipi di un progetto che va a valorizzare l’identità culturale delle aree interne e di una parte strategica dell’Appennino Centrale. L’Aquila Capitale italiana della Cultura esprime la forza e la resilienza di un territorio colpito dal sisma, che della cultura ha fatto un elemento fondamentale del processo di ricucitura e connessione dei luoghi e di sviluppo economico. Come Anci, in rappresentanza di tutto il territorio abruzzese, garantiremo tutto il nostro supporto nella realizzazione degli importanti obiettivi previsti nel progetto, che ha permesso alla città dell’Aquila di ottenere questo prestigioso riconoscimento. All’amico Sindaco Pierluigi Biondi e a tutta la comunità aquilana vanno le nostre congratulazioni. La rinascita dell’Aquila è la rinascita di tutto l’Abruzzo”

“E’ il coronamento di un sogno perseguito a lungo ed è un traguardo straordinario che va dedicato alla memoria delle 309 vittime del terremoto del 2009 – commenta Guido Quintino Liris -. La comunità dell’Aquila, tutta insieme come una squadra coesa, ha conquistato una grande opportunità sulla via del definitivo rilancio e della Rinascita dopo una tragedia che rimarrà una ferita indelebile ma che ha visto gli aquilani dare un esempio unico di resilienza. Questa è la vittoria di tutti gli aquilani. Questa città, questo territorio, questa Regione ha lavorato in maniera costante e quotidiana alla ricostruzione non solo fisica ma anche sociale e culturale. Una giornata magica, da dedicare a chi non c’è più”.

“E’ un riconoscimento meritato che premia il lavoro corale portato avanti da tutte le istituzioni che hanno creduto nelle potenzialità di una città che sta affrontando una fase di rigenerazione fondamentale per il suo futuro – commenta il Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri -. Un plauso va però al lavoro dell’Amministrazione Comunale per il progetto presentato e la tenacia con cui ha creduto in questo riconoscimento che va inteso anche come momento fondamentale della ricostruzione sociale della Comunità aquilana. La Capitale italiana della Cultura a L’Aquila è un risultato positivo per l’intera provincia e rafforza anche l’impegno che la Fondazione Carispaq sta portando avanti per promuoverne la sua unità e coesione. Un’occasione così importante rappresenta, infatti, un momento unico per consolidare l’immagine di tutto il territorio, mettendo in luce le sue peculiarità e unicità. La Fondazione Carispaq sarà al fianco e a sostegno dell’organizzazione dell’anno dedicato alla cultura nella consapevolezza che sarà un importante momento di crescita e sviluppo per il territorio e che rafforzerà, tra la popolazione dell’intera Regione, l’orgoglio di essere parte di una stessa Comunità, saldamente legata alle proprie radici storiche ma aperta alla rinascita continua come solo la cultura sa evocare”.

6 Commenti su "L’Aquila è Capitale della Cultura 2026. Scoccia: “Un’opportunità”. Liris dedica la vittoria alle vittime del sisma"

  1. Fare rete tra i comuni della provincia mi pare sensato. Buona proposta della Scoccia,dilettarsi sul sesso degli angeli o disquisizioni su Vannacci e le sue comparsate televisive, francamente è
    deprimente.

  2. Deprimente davvero | 14 Marzo 2024 at 13:57 | Rispondi

    Fare rete esattamente cosa vuol dire?
    Perché al momento sembra che il filo stia tutto da una parte, mentre per altre zone resta solo il vuoto dei buchi.
    Le comparsate televisive mi sembra che Vannacci non le abbia fatte da solo.

  3. Deprimente davvero | 14 Marzo 2024 at 14:46 | Rispondi

    Detto questo, congratulazioni all’Aquila e ai suoi abitanti, sperando che anche questo possa contribuire alla rinascita, dopo la tragedia del terremoto.
    Sappiamo anche però che era un risultato scontato , vedasi la lettera del sindaco di Rimini o le dichiarazioni di colei che ha curato la candidatura di Pescina, di qualche tempo fa.

  4. Neppure le briciole | 14 Marzo 2024 at 18:21 | Rispondi

    Felici che sia protagonista la regione Abruzzo, anche se sicuramente da Aquila le sue province non avranno nulla , neppure le briciole per Sulmona, neppure per sbaglio ! Come sempre del resto!

  5. Sta rinascita de L’Aquila ha la stessa gestazione di un pachiderma delle ere glaciali … chissà quando si compirà il miracolo !

  6. Cenerentoline | 14 Marzo 2024 at 18:30 | Rispondi

    Forse quando le altre città della provincia saranno estinte…

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