Un disagio che rischia di diventare un problema. Quello della raccolta di pannolini e pannoloni che a Sulmona è diventata più difficile.
Se prima infatti era possibile lasciare il rifiuto in qualsiasi giorno della settimana, a prescindere dal contenuto del mastello da ritirare, la scadenza del ritiro di pannolini e pannoloni è diventata prima quindicinale e, da febbraio con l’integrazione dei passaggi il giovedì, settimanale con non pochi disagi per l’utenza. Sette giorni che però non risolvono il problema di chi, persone anziane o famiglie con bambini piccoli, si vede costretto a tenere in casa un rifiuto “pesante”. Lo sa bene la signora Rosanna, 84enne residente a Sulmona che si è rivota a Il Germe per denunciare una situazione per lei e suo marito che di anni ne ha 90, non più sostenibile. A nulla infatti sono valse le richieste di spiegazioni che la donna ha rivolto agli uffici del Cogesa i cui dipendenti l’hanno invitata a rivolgersi al Comune dal quale, a detta della società che gestisce i rifiuti, dipenderebbe ogni decisione in merito.
Ma dal Comune di Sulmona poche sono le rassicurazioni se, come dichiarato dal vice sindaco Sergio Berardi “è una situazione su cui stiamo lavorando”. Vale a dire le cose stanno come denunciato dalla signora. “A febbraio la raccolta di pannolini e pannoloni tornerà ad essere settimanale – spiega Berardi – ma la situazione deve cambiare. Si tratta pur di sempre di un rifiuto particolare per cui stiamo pensando ad una raccolta specifica”. Una raccolta cioè effettuata solo per chi produce quel tipo di rifiuto e a seguito di un’apposita segnalazione inoltrata agli uffici competenti. “Informeremo la cittadinanza su come inoltrare le segnalazioni per ricevere il servizio di raccolta – continua Berardi – ma prima dobbiamo concordare modi, costi e tempi con il Cogesa”. Tempi quantificabili in un mese e mezzo al massimo, secondo Berardi, anche se tutto dipenderà dall’esito della contrattazione con gli uffici della partecipata.
Pazienza, insomma, dovranno avere i cittadini di Sulmona che, come la signora Rosanna e suo marito saranno costretti a subire, si spera ancora per poco, una situazione a dir poco spiacevole.
Ma per la consegna degli ecocalendari?