Scuola sicura con la casetta in legno, appello ai genitori di Corfinio

Il prossimo anno scolastico lo svolgeranno dentro una casetta di legno i bambini della scuola dell’infanzia e della primaria di Corfinio. Il sindaco Massimo Colangelo ha, infatti, invitato i genitori ad iscrivere i propri figli nella scuola del paese e a non temere per la loro incolumità. Quello che si può fare, pare si stia facendo, partendo appunto dall’adeguamento sismico dell’edificio di via Tancredi che oggi i bambini occupano solo nel primo piano. I 120mila euro necessari alla progettazione di questo intervento sono arrivati e la stessa è in corso solo che le tempistiche sembrano essere ben diverse dalle esigenze dei genitori. Ci vorrà del tempo.

E’ spuntata così l’idea di un modulo in legno di circa 160 metri quadrati, lo spazio richiesto in base al numero dei bambini, che sorgerà lungo via Italica e che servirà da scuola fino a quando l’altra non sarà pronta. “E’ stato affidato il progetto esecutivo- spiega Colangelo- è in fase di autorizzazione al Genio civile, ma non ci vorrà molto per metterlo su proprio perchè si tratta di un modulo”. Quando i bambini non ne avranno più bisogno servirà, almeno questa è l’idea, agli usi della comunità, da concordare insieme insomma, ampliabile all’occorrenza.

“Uno sforzo collettivo” si legge nell’avviso dell’amministrazione dedicato alla comunità (incontrata il 12 gennaio scorso in assemblea) perchè nonostante di fatto l’attuale scuola sia agibile, e quindi non finanziabile con urgenza dall’Ufficio per la ricostruzione, resta l’idea di dare il massimo della sicurezza ai bambini. Un appello quello dell’amministrazione che però apre lo sguardo al problema che annualmente si ritrovano a vivere i piccoli paesi: fare in modo che la scuola resti aperta. In questo contesto per Corfinio rientra anche l’impegno per ampliare il  servizio anche al pomeriggio con l’inserimento del servizio mensa. Un problema, quello delle scarse iscrizioni da fronteggiare per via delle scarse nascite e dei bambini, quei pochi, spesso trasferiti nelle scuole dei paesi limitrofi.

Simona Pace

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