Tentata estorsione a Rivisondoli: rito abbreviato per sindaco, vice sindaco e legale dell’Ente

E’ stato disposto il rito abbreviato al sindaco, vice sindaco e legale del Comune di Rivisondoli, finiti nell’inchiesta per tentata estorsione per aver chiesto, e ottenuto, circa 20mila euro da una famiglia napoletana per chiudere una transazione per un abuso edilizio nel paese riguardante una scala su suolo pubblico.

Il Gup di Sulmona, Alessandra De Marco, ha così accolto l’istanza di costituzione di parte civile delle persone offese, e ha rinviato l’udienza per Giancarlo Iarussi, Roberto Ciampaglia e l’avvocata dell’ente, nonché moglie del sindaco, Tania Liberatore. La discussione del rito abbreviato è fissata per il 7 dicembre.

Si andrà così davanti al Giudice per l’udienza preliminare. I tre erano stati accusati di aver chiesto poco meno di 20mila euro alla famiglia campana per aprire alla possibilità di una transazione in merito ad un abuso edilizio per il quale il Comune di Rivisondoli aveva affrontato, vincendole, ben cinque cause e per le quali il Riesame, i tre avevano chiesto di pagare le spese legali e di giudizio.

Il tribunale del Riesame dell’Aquila, in fase cautelare, aveva annullato, lo scorso ottobre, l’obbligo di firma e l’interdizione per il sindaco del centro montano e gli altri due indagati. La Corte di Cassazione, lo scorso febbraio, aveva rigettato il ricorso da parte della Procura di Sulmona contro la bocciatura dei provvedimenti disposti dal Gip del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli.

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