L’inverno triste dell’Abruzzo: a Ovindoli si scia sulla terra

A Ovindoli si scia sulla terra. La fotografia del triste e mite inverno abruzzese, arriva dalla webcam degli impianti marsicani: piste marroni, con qualche accenno di bianco, sparso e raro. Immagini recenti, catturate lo scorso 29 marzo all’imbarco di Campetto Alpini, che racchiudono una stagione secca e povera di precipitazioni nevose. Oltre al danno ambientale, il clima naturale ha letteralmente batostato il settore turistico degli appassionati delle piste. Presenze crollate del 70% e almeno tre milioni di euro persi.

Il rapporto “Nevediversa” 2024, stilato da Legambiente, non è di certo generoso, collocando Ovindoli nella sezione Brutte idee e brutti progetti. “Nuove piste da sci e nuovi impianti da risalita sul Monte Magnola nel territorio di Ovindoli – si legge -, nel Parco Regionale Sirente-Velino e all’interno di una Zona di Protezione Speciale della Rete Natura 2000. Per realizzare le nuove piste hanno distrutto ettari ed ettari di rarissima vegetazione d’alta quota. Il progetto ha sollevato grande contrarietà nel mondo ambientalista. Il TAR aveva annullato le autorizzazioni rilasciate, ma il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del TAR e accogliendo il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Ovindoli, ha autorizzato i lavori”.

Riduzione delle presenze anche a Roccaraso, con un calo registrato del 40% nella stagione appena trascorsa. La mancanza di neve ha costretto gli operatori del settore a chiudere gli impianti a fine marzo. Situazione che ha portato a momenti di riflessione, con il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, pronto a chiedere i ristori per regalare una boccata di ossigeno all’intero comparto. Il primo cittadino, inoltre, ha fatto intendere che in estate sarà necessario avviare una nuova strategia turistica per la promozione del territorio.

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