Mandato di cattura per Juan Carrito: l’orso confidente finisce in “prigione”

Questione di ore, dicono gli addetti, e Juan Carrito concluderà la sua carriera da Vip della Cortina d’Abruzzo o del Sud, quel che è. A Roccaraso. L’orso confidente, quasi addomesticato, è diventato poco meno di un fenomeno da circo, e per questo sarà catturato, anzi “rieducato” per usare le parole dell’Ispra, del Parco Maiella e della Regione secondo i quali sussiste “l’inesistenza di condizioni per un rilascio in natura”: giusto il tempo di una puntura anestetizzante e si risveglierà nel recinto dell’area faunistica di Palena, dove si trovano già Iris, Margherita e Caterina, che vengono da tutt’altra storia, da zoo e circhi, di razza euroasiatica.

Il selvaggio d’Abruzzo, il figlio più friendly di Amarena, è diventato amico di cani e persone, a spasso con loro, sotto gli occhi indiscreti e interessati di turisti e paesani. Soldi a palate fin sopra le piste da sci, tra un bombardino e una serata mondana, la caccia all’orso tra le vie del paese o anche in stazione. Foto e filmati sui social abbinati alla pubblicità dello skipass. Con lo scherzo di Sorrentino nel film “E’ stata la mano di Dio” che diventa qualcosa in più che il frutto dell’immaginario borghese partenopeo. Coccolato e ammirato, come un selvaggio non dovrebbe essere, e per questo, ora, condannato alla “prigionia”.

La pena da scontare non è ancora certa, forse fino alla primavera inoltrata, quando si scioglierà la neve e si tenterà di riportarlo tra i monti. Ma chissà cosa e come e se ne uscirà.

Il protocollo, in realtà, prevedeva, dopo la prima cattura, un doppio tentativo di reinserimento in natura del plantigrado, ma le immagini che in questi giorni hanno fatto il giro del web, hanno convinto gli esperti che quella di Juan Carrito è ormai una causa persa. Inutile dargli una seconda possibilità, insomma, perché tornerebbe come ha già fatto nella Cortina d’Abruzzo o del Sud quel che è, Roccaraso: dove anziché proteggere questa risorsa la si è lasciata in pasto al turista, favorita da cibo lasciato per strada, come a seminare un percorso di Pollicino, dai cassonetti dell’immondizia accessibili che ci vuole il Pnrr per avere quelli antintrusione e dallo spregiudicato, un po’ ignorante e un po’ cinico, egoismo di qualcuno che quell’orso ha fatto di tutto per trasformarlo in animale da cortile.

In un fenomeno da baraccone. Questione di approccio e sensibilità, questione di cultura ambientalista: montagna che vai, “usanza” che trovi.

7 Commenti su "Mandato di cattura per Juan Carrito: l’orso confidente finisce in “prigione”"

  1. Applausi

  2. Questo povero orso pagherà e dirà addio alla sua libertà per colpa dell uomo che non ha saputo proteggerlo… e non diamo la colpa ai turisti… perché c è qui si è arricchito grazie all orso… lui non ha fatto niente… L uomo si non L ha lasciato libero

  3. Ti regalerò una rosa | 5 Marzo 2022 at 08:48 | Rispondi

    Ma quella dell’orso non era una specie in via di estinzione?
    Ora che l’abbiamo scongiurata li mandiamo in galera?
    E quando ve ne saranno a centinaia appronteremo un supercarcere?
    Via Lamaccio 2 ?

  4. Vergogna!

  5. Vergogna

  6. L’uomo, andrebbe rieducato!

  7. Mica viene rinchiuso in una gabbia, ma in una riserva controllata. Ed è più sicuro per tutti. Di sicuro non farà la fine dell’orso Trentino o dell’altro investito e deceduto in autostrada

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