Monnezza aquilana neanche a peso d’oro. Sulmona resta l’unico impianto disponibile

Con il Cogesa, di cui sono soci, ha battagliato e discusso, fino ad essere fermata sull’uscio della porta ad agosto scorso, pur di non pagare qualche euro in più dei prezzi stracciati e da stracciare (110 euro poi diventati 120 euro a tonnellata) che gli sono stati praticati per cinque anni grazie ad un contratto “fuori dal mondo”, come lo definì l’ex amministratore unico Franco Gerardini. Dopo l’approvazione delle nuove tariffe la scorsa settimana, ha nicchiato o comunque non è stata chiara se intende riconoscere il pregresso del 2023, ad una tariffa da 158 euro a tonnellata.

Braccio corto “in casa”, che, però, diventa stranamente “generoso” nei confronti degli esterni: l’Asm, la partecipata dei rifiuti aquilani, infatti, ha pubblicato nei giorni scorsi un avviso pubblico finalizzato alla ricerca di un impianto di trattamento e recupero di rifiuti urbani indifferenziati. Quelli che finora, per intendersi, ha trattato e continua a trattare Sulmona in quantità sproporzionate, tanto che la partecipata aquilana è stata invitata a ridurre i conferimenti. Un avviso per trattare da 3mila a 6mila tonnellate che l’Asm era disposta a pagare fino a 165 euro oltre Iva e tonnellata, fino a 1 milione di euro, insomma. Cioè 8 euro in più di quanto gli pratica, a prezzi aggiornati, il Cogesa.

Nonostante l’offerta generosa, però, l’avviso, scaduto il 18 ottobre scorso, è andato deserto: i prezzi praticati dagli altri gestori – abruzzesi e non – sono infatti molto più alti e si avviano a raggiungere i 175 euro a tonnellata.

Ad oggi Asm conferisce a Cogesa circa 18mila tonnellate di rifiuti l’anno: la ricerca di mercato, dimostratasi infruttuosa, mirava insomma ad alleggerire di un terzo il conferimento a Sulmona. Anche se la richiesta fatta a suo tempo dall’amministratore unico, Franco Gerardini, di ridurre i conferimenti, era finalizzata a migliorarne la qualità, più che a ridurne la quantità. Basterebbe essere un po’ più civili e raggiungere il 65% della raccolta differenziata, come richiede la legge, d’altronde, per ridurre di diverse migliaia di tonnellate la monnezza aquilana che finisce nella discarica di Sulmona. Che nessuno, oggi è più chiaro, vuole. Neanche a “peso d’oro”.

38 Commenti su "Monnezza aquilana neanche a peso d’oro. Sulmona resta l’unico impianto disponibile"

  1. Fernando Foscarelli | 28 Ottobre 2023 at 05:54 | Rispondi

    Un mondo chiuso di tarpanacci storpi.

    • Sulmontno pentito | 28 Ottobre 2023 at 19:42 | Rispondi

      Caro ex concittadino,ed.orgoglisamete ex!!!! SONO DOVUTO SCAPPARE PERCHÉ ACCERCHIATO DA GENTE CON LA MENTE CHIUSA COME TE!!!

  2. Una valle chiusa di presuntuosi ed illusi

  3. Questo articolo esce purtroppo contro tempo, all’indomani cioè del grande incendio doloso, innescato dalle mafie a cui evidentemente non piace l’attuale politica di ASM. A casa mia chi sta contro le mafie sta dalla parte dei giusti.

    • Ma quali mafie o chissà quali oscure trame. La verità e’ dovrebbero cercare all’intwrno in carrozzone inutile e costoso per gli aquilani… da aquilano posso assicurare che e’ servito negli anni per fare clientela. Un privato vero e non un privato a capitale pubblico come asm la raccolta la farebbe almeno ad un terzo in meno di personale e costi.

  4. Se sai qualcosa il tuo dovere è di andare in Questura, altrimenti è solo diffamazione.

  5. Fate la raccolta fatta bene aquilani

  6. ASM da tre anni raccoglie anche i rifiuti dei comuni dell’Alta Valle Aterno, post sisma Amatrice. Ti dice qualcosa o no?

  7. A me no e a lei?
    Sa o non sa?
    Io so unicamente che i rifiuti aquilani & Co. giungono a Sulmona e a prezzi, come indicato dal servizio, fuori da ogni attualizzato prezzo, ma credo che almeno sotto questo punto di vista la cosa non la turbi… anzi!
    Torni alla realtà dei fatti e dia valide risposte e non futili insinuazioni.

  8. Non faccio insinuazioni né tantomeno mi spiace che tu non capisca e questo non mi turba di certo.

    • Le uniche due persone al mondo che capiscono qualcosa sono minghiavera e claud.
      🙄 o sarà una sola?…

    • Strano modo di rispondere il suo.
      E di grazia, se io non capisco, gli altri cosa dovrebbero capire dal suo criptico “Ti dice qualcosa o no?”
      La sua affermazione dove e come la contestualizza all’interno del servizio? Forse che dopo il sisma dell’Amatrice del 2016, nei Comuni e frazioni della valle del non si riesce a differenziare l’immondizia prodotta giornalmente nelle abitazioni e poi dal 2020? Il fatto le serve a giustificare che l’ASM non riesca a trovare dove scaricare i rifiuti e continuare a utilizzare e saturare la discarica del Cogesa con notevole risparmio di denaro?

      • Sulmontno pentito | 28 Ottobre 2023 at 19:43 | Rispondi

        Caro ex concittadino,ed.orgoglisamete ex!!!! SONO DOVUTO SCAPPARE PERCHÉ ACCERCHIATO DA GENTE CON LA MENTE CHIUSA COME TE!!!

        • Siate parchi nell’ offedendere la valle ( dove non vi dispiace portare mondezza a prezzi modici e cercare anche di arrivare a
          “cummanà”).
          Da abruzzesi siamo forti e gentili ma abbiamo pure tanti avvocati.

  9. Non è corretto quel che dici, dal momento che un concentrato di fenomeni come quelli che leggo su queste rubriche valligiane non l’avevo mai visto prima. Saranno i geni sparsi da Ovidio, chissà…

  10. Per tua fortuna non sai che dopo uno sconvolgimento della portata di quello di Amatrice, differenziare bene è l’ultimo dei problemi. ASM ha compiuto un’opera meritoria nel farsene carico 3 anni orsono.

    • Ma vuoi forse asserire che il rifiuto non differenziato che l’ASM conferisce in discarica proviene esclusivamente da quella zona? Fossi in te mi vergognerei di tali affermazioni abusate per mera speculazione economica.

  11. Molti di quei comuni hanno cominciato la differenziata con ASM, 3 anni orsono.
    Quanto poi alla mera speculazione economica…. ma ti rileggi mai quando scrivi?

    • Tre anni loro, dal 2018 voi… e quindi?
      Si continuerà così a oltranza fino a saturazione discarica? E lei si rilegge nel non dare mai risposte?

  12. bene,in rete tutte le informazioni :economia circolare, la raccolta differenziata rifiuti/riciclo genera ritorni economici positivi e non solo,produzione energia,ecc,ecc, naturalmente le aziende devono essere “gestite” da persone competenti,amministratori capaci,competenti,preparati,pratici,abili,oltretutto, sempre in rete tutte le informazioni
    sul come fare,dall’ispirazione: come creare un’azienda di raccolta ,riciclo/riuso,
    termovalorizzatore zero emissioni,gestione personale/amministrazione ecc,ecc,
    e’ tutto in chiaro, finanziamenti europei compresi,classifiche delle migliori aziende italiane e non incluse,ovvio bilanci economici,i vari modelli/step di piani/sviluppi aziendali,ecc,in pratica basta leggere/copiare, impossibile sbagliare,quindi i disastri delle aziende in parola sono normali? Molto probabilmente volute negligenze,le responsabilita’ sono sotto la luce del sole,buco discarica,mancanza raccolta differenziata,incendi,ecc,ecc, tutto Legale ? Le attuali disposizioni puniscono le negligenze,dunque che fare? Piu’ delle chiacchiere , Legalita ‘ diffusa per uscire dalla palude,o no?

  13. Differenziare i rifiuti è un comportamento che conferma, per chi lo esegue, intelligenza, senso del dovere, civismo, appartenenza ad una comunità, rispetto del territorio, crescita culturale e recupero delle materie prime, riduzione dell’inquinamento. Il resto è cialtroneria pura al 100%.
    Cercare scuse ha stufato, cominciare, cominciare, cominciare.

  14. A Sulmona non vogliono proprio rendersi conto che L’Aquila, circondata com’è da parchi nazionali e regionali, da riserve naturali, aree protette, siti archeologici e quant’altro, non può far altro che portare a Noce Mattei i propri rifiuti. Ed è persino un comune virtuoso poiché, così facendo, non spende cifre esorbitanti per smaltire la propria monnezza all’estero o in altre regioni (anzi: smaltisce addirittura all’interno della provincia stessa; un caso unico ed esemplare per gli altri capoluoghi d’Italia). Così facendo crea pure economia, fonti di reddito e posti di lavoro nelle aree periferiche della propria provincia (ed è anche questa un’eccellenza) altrimenti e inesorabilmente destinate ad un tristo spopolamento.
    I problemi di Cogesa o di Sulmona non derivano dal nostro capoluogo bensì derivano dalla cattiva amministrazione, sia a livello societario (Cogesa) che comunale (Sulmona).
    Ad avercene, anzi, di capoluoghi come L’Aquila!

    • In un contesto di dovuta auto impostasi incoerenza, le sue consuetudinarie insulse argomentazioni la assimilano e la pongono alla pari della sua amata monnezza e di cui può andare certamente fiero.

  15. … e oltre a quanto sopra segnalo anche la faziosità dell’articolo.
    Come fa una testata, sia pure locale, ad uscire con una sparata del genere: “Monnezza aquilana neanche a peso d’oro.”??
    Ci manca solo che quei poveri Cristi che provengono dal nostro capoluogo se ne debbano andare in giro per la Valle Peligna con lo stemma aquilano cucito sulla manica del proprio abito, tanto quanto gli ebrei erano obbligati a circolare in Germania con la Stella di David cucita sul proprio vestito.. Forse vogliono questo a Sulmona?

    • La stampa locale aquilana come riporta la notizia?
      I fatti sono quelli descritti, la monnezza aquilana non la vuole nessuno e neanche a peso d’oro.
      La restante parte del suo commento è incommentabile e rafforza lo squallore dei suoi commenti che riversa sui i suoi amati.

      • Sono orgogliosamente aquilano e condivido in toto il suo commento. Addirittura io chiuderei asm jn carrozzone che negli anni ha assunto in modo indiscriminato e con una gestione a dir poco confusionaria. Dovremmo imparare a differenziare e farla finita con la scusa del terremoto dal quale ormai sono passati 14 anni. Non abbiamo giustificazioni. Per i costi, scusi, non sono d’accordo o meglio in parte. C’era un contratto che stabiliva patti prezzi e condizioni e quello andava rispettato. Scaduto il contratto si rivedono anche le clausole e sono assolutamente convinto che in assenza di jna corretta differenziata, coesa ha l’assoluto diritto di rifiutare lo scarico. Rammento che noi aquilani abbiamo fatto una guerra amministrazione antonio centi per non fare una discarica a l’aquila paganica ex tedesco.monte manicola. Quindi siamo artefici della nostra condizione!! Al.pari pero’ smettiamola con questo campanilismo…. uniamoci per il bene delle aree interne tutte!

        • Apprezzo il suo sentirsi orgoglioso della propria città, sentimento coincidente al mio per la mia di città. Per costi, qualità e trattamento del rifiuto richiamo a sola memoria dei lettori e per mia coerenza, i passati scontri politici/societari sul fronte economico e qualitativo del rifiuto conferito. Errore dal mio punto di vista l’aver fatto entrare l’ASM (ma anche ECO.LAN e MO.TE.) nel Cogesa, e qui senza rinvangarne il da chi, il perché, per come e per cosa, come riconosco un errore il non aver realizzato una discarica nell’aquilano a uso e consumo del proprio territorio, che è madre dell’attuale critica situazione gestionale e ambientale del Cogesa, e con chissà quali devastanti sviluppi futuri per il territorio della Valle Peligna a saturazione impianto… ci regaleranno un inceneritore di scala regionale per spirito di altruismo campanilistico.

  16. Minghiavé,ma lo sei di nascita o lo sei diventato da adulto?

  17. … “ A Sulmona non vogliono proprio rendersi conto che L’Aquila, circondata com’è da parchi nazionali e regionali, da riserve naturali, aree protette, siti archeologici e quant’altro, non può far altro che portare a Noce Mattei i propri rifiuti.” …
    Per quanto sopra letto, ribadito e scritto più e più volte da questo povero “ ……… “ sedicente aquilano, NOCE Mattei DEVE ESSERE CHIUSA IMMEDIATAMENTE, non ridimensionata, ma CHIUSA.
    Punto.
    Al diavolo i posti lavoro, che almeno 40 devono rientrare nell’organico del Comune che detiene le quote maggiori e poi altrettanti se non in numero maggiore nei Comuni più piccoli… gli stagionali poi li assumeranno i Comuni per ritirare “ l’immondizia Turistica, che adesso i costi li SCARICANO ripartendoli sulla bollette dei fessi residenti, con il giochino dei metri quadri unitamente a quello del minimo dei componenti.
    È meglio pagare 175 € a tonnellata per lo scarico in altre discariche gestite da privati più i costi di raccolta e trasporto, che tenere aperta Noce Mattei… sicuramente alla fine risparmieremo un bel po’ di quattrini… posizionando nei piazzali dei supermercati e in altri posti idonei, i contenitori per la raccolta differenziata di plastica, metalli, vetro e cartone, poi le ditte specializzate li ritireranno, ognuno di noi quando va al supermercato riporta indietro i vuoti, se li abbiamo presi pieni possiamo benissimo riportarli vuoti… impegnandoci tutti a differenziare al meglio tutto il resto.
    Chi viene sorpreso a buttare un solo sacchetto di rifiuti… mille € di sanzione con il fermo macchina istantaneo… così impara andando a piedi, per educare gli italiani bisogna “ sfilargli” i soldi dal portafoglio.
    Evitiamo sprechi, favoritismi, raccomandazioni, consulenze, progetti e poi il teatrino messo in piedi dai politicanti di partito… ma soprattutto riduciamo l’inquinamento.

  18. Egregio sig. Mingaver in quale pianeta vive….”A Sulmona non vogliono proprio rendersi conto che L’Aquila, circondata com’è da parchi nazionali e regionali, da riserve naturali, aree protette, siti archeologici e quant’altro, non può far altro che portare a Noce Mattei i propri rifiuti….” Ho l’impressione che lei non sa nemmeno dove si trovi Sulmona…forse è il caso che si documenti prima di scrivere.
    Non dico nulla sui suoi commenti..si commentano da soli.
    Le voglio dare solo una piccola informazione…Sulmona, purtroppo per lei, la chiamano “la Porta dei Parchi”.
    Scenda dal pianeta l’aquila e rassegnatevi una volta per tutte a rispettare almeno le disposizioni sulla raccolta differenziata così come fanno tutti

  19. C’è qualcuno che, pensando di compiere chissà quale gesto eclatante, scrive L’Aquila al minuscolo, sottoponendosi peraltro ad una duplice rottura di scatole. Già, perché L’Aquila di maiuscole ne ha due. Fenomeni paesani.

  20. Non è un “fenomeno paesano” è proprio voluto consapevolmente.
    Le maiuscole la sua città se le deve meritare

  21. Fenomeni, c’è quello che non si accorge del declinio del suo paesino e parla di Pescara padrona. E c’è l’altro che pretende di assegnare maiuscole. Che spasso. Aventi un altro, tanto già so chi è.

  22. Commenti del tipo “Pescara capoluogo di Regione” che qualche mentecatto si diverte a fare qualunque sia il tema dell’articolo (qui si parlava di rifiuti, non certo di riordino amministrativo) sono un’offesa non ad una orgogliosa cittadinanza, quella Aquilana, ma un’offesa all’intera comunità abruzzese, che riconosce nell’Aquila il proprio faro, il proprio polo magnetico, la propria origine, la propria storia.
    Da questo punto di vista, l’autore di siffatto commento denota tutto il proprio deficit cognitivo e culturale e certamente gli gioverebbe un bel ripasso di storia, dai tempi di Amiternum ad oggi.
    Passo e chiudo.

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