Non è chiaro se la consigliera comunale farà anche la valige dal partito, visto che, pur confermando “che il PD possa rappresentare per l’Italia e per tutti i territori il vero partito riformista vicino ai bisogni dei più deboli”, dice che continuerà il suo impegno “all’interno dello schieramento civico che amministra Sulmona, in totale coerenza con le scelte che il nostro gruppo ha intrapreso prima delle elezioni comunali”.
“Il Pd di Sulmona è, da anni, malato a causa di una gestione familista e chiusa in se stessa – spiega la Salvati -. Pochi mesi fa ho accettato con grande entusiasmo di fare il presidente del circolo Pd di Sulmona pensando che dopo la sonora sconfitta elettorale del 2016 le cose potessero cambiare. Oggi, mio malgrado, devo constatare che queste condizioni non ci sono e non ci saranno fino a quando non avverrà un profondo rinnovamento nei modi di interpretare la politica da parte della dirigenza locale del partito e questo può passare attraverso un intervento incisivo del partito provinciale e regionale finalizzato al rinnovamento ed all’apertura del circolo di Sulmona a tutte le esperienze che democraticamente ne vorranno far parte”.
Le sfere alte del partito, insomma, non se la sono filata molto, nonostante il suo duro attacco al circolo locale sbandierato sotto il segno della bretella ferroviaria non condivisa.
Rispetto la libera scelta da parte della Redazione nell’utilizzare le foto che ritiene più opportune, ma inserire in main page una foto ritraente la festosità per l’avvenuta vittoria nelle elezioni comunali del 2016 non è molto attiente, a meno che non sia di premessa a qualcosa in ambito comunale pronto ad esplodere come citato in articolo.
Ed a mio il passaggio sempre in maggioranza da un partito ad un altro, chiamiamola anche cambio di casacca, non ha chissà quale valore politico per la Salvati…anzi.
Vedremo quando durerà questa giunta “disgiunta”.