Insieme a Sulmona ha risposto alla manifestazione di interessi anche la Deco di Chieti (società privata) che in realtà già tratta per la capitale i tritovagliati: quella della Deco, insomma, sarebbe una trasformazione dell’autorizzazione per il conferimento tal quale, sempre con un tetto di 30mila tonnellate annue e 100 al giorno.
A questo carico di immondizia, si aggiunge quello già autorizzato per l’Aciam di Aielli, dove dal 2014 c’è una autorizzazione per 40.150 tonnellate annue (180 al giorno), autorizzazione rinnovata per il 2018 dalla Regione con una delibera approvata nel dicembre scorso. I rifiuti della Deco saranno trasformati in Css per inceneritori e cementifici, mentre quelli di Sulmona, dove l’impianto è solo meccanico-biologico, l’immondizia dovrà essere conferita in discarica (non si sa se quella di Sulmona o di Isernia).
Domani stesso ci sarà una riunione in Regione per valutare ed eventualmente approvare l’accordo con la Regione Lazio che dovrà dare il via libera all’operazione: “Valuteremo anche politicamente la cosa, se cioè è compatibile con il nostro Piano rifiuti – spiega Mario Mazzocca, sottosegretario con delega all’Ambiente – anche se il dietrofront della Raggi nei confronti dell’Emilia Romagna ci fa un po’ pensare. Non ci vogliamo comunque sottrarre al principio di sussidiarietà e aiutare la capitale in questo difficile momento”.
Oggi a Roma ci sono circa 1.500 tonnellate di rifiuti per strada, rifiuti che dovevano essere trasferiti in Emilia Romagna prima del dietrofront della Raggi, ufficialmente dettato da motivi economici (180 euro a tonnellata per lo smaltimento, rispetto ai 150 di Sulmona), ma che probabilmente ha anche un valore politico.
bene, quanto dovuto per il perdono del poeta…occasione dice qulacuno,”pegno” nella realta’,
poi per la differenziata o si “ama” o nella discarica,accoglienza,sussidiarieta’di che ?
Pecunia non olet.
Questa sì che è una notizia da sbattere in prima pagina:Sulmona si fa carico della “rumenta” di Roma.” Come se un bicchiere decida di accogliere il contenuto di una mega cisterna.” Sulmona non ha nemmeno un termo valorizzatore; non si capisce dove vada a stoccare l’immondizia indifferenziata di Roma. A pensare che è appena partita a Sulmona la raccolta della differenziata,porta a porta, quartiere per quartiere. Forse pensa di differenziare anche l’immondizia romana? Tenendo presente che quella è una montagna. Ricordo quando l’Abruzzo si offrì per Napoli, ma poi tutto passò in cavalleria. Vedremo come andrà a finire.
E come vuole che vada a finire?
È già scritto nero su bianco nell’articolo:”Un business da 4,5 milioni di euro e che rappresenta circa l’80% del conferimento programmato per il 2018 (40mila tonnellate) dallo stesso Cogesa”.
Resta la disponibilità del 20% per l’indefferenziato del comune di Sulmona… Forse…
L’immondizia una volta lavorata sarà spostata sicuramente nelle discariche adiacenti come quelle di Isernia….vero per il bisness ma dove non c’è il bisness…..!😎
Speriamo soltanto che si riesca a smaltire il giusto…credo che abbiano accettato le quantità giuste per l’impianto di Sulmona senza esagerare…altrimenti siamo noi quelli costretti a lasciare l’immondizia per strada …penso che per una volta si cerca di mantenere piu pulito possibile…dio ringrazi