Il semaforo a sentimento

Da cinquanta giorni ognuno fa un po’ come vuole all’incrocio tra via circonvallazione occidentale e via Arabona: qualche volta un sorriso per dare la precedenza, più spesso imprecazioni e qualche volta incidenti. Due i più gravi accertati dal 3 luglio scorso, dopo cioè che un’auto è andata a schiantarsi contro il pannello di controllo dell’impianto semaforico, mettendolo di fatto fuori uso.

Da oltre un mese e mezzo, insomma, la precedenza all’incrocio frequentato e strategico della caserma dei vigili del fuoco si dà “a sentimento”. Un guasto che si aggiunge a quello che ormai da anni ha coinvolto l’altro semaforo che regola l’ingresso e l’uscita dei mezzi di soccorso: anche questo colpito da un’auto e mai più ripristinato.

Non è una questione di soldi, c’è da dire innanzitutto, perché la polizia municipale ha identificato il giorno stesso la donna che era alla guida dell’auto che ha fatto il danno e ha regolarmente proceduto a fare le pratiche di rivalsa nei confronti dell’assicurazione, pronta a pagare un preventivo che, però, non è mai stato fatto.

Questione di competenze, piuttosto: perché il Terzo settore del Comune di Sulmona che si è sempre occupato degli impianti verde-giallo-rossi, ora dice che non è più affare suo. Che della cosa dovrebbe occuparsi la polizia municipale, perché si tratterebbe di “segnaletica”, che è compito del Quarto settore insomma il cui dirigente, che sarà a capo anche della Municipale, deve essere però ancora nominato.

E così, tra uno scaricabarile e l’altro, i semafori che dovrebbero regolare il traffico in una zona molto frequentata e anche pericolosa, dove si incrociano cinque strade oltre ad essere sfogo di uno dei principali parcheggi a servizio del centro storico (con conseguente via vai di pedoni), restano spenti e anche coperti da buste di plastica, perché il paradosso ha voluto che subito dopo il blackout i riflessi del sole ingannassero gli automobilisti che per ore restavano fermi credendo che la luce rossa fosse accesa, anziché riflessa.

Quando il semaforo e il Comune torneranno a fare il loro lavoro è un mistero. Il precedente del semaforo di via De Nino (incrocio via Gramsci), spento da oltre tre mesi, d’altronde non depone bene. Solo che quest’ultimo è un semaforo meno indispensabile di quanto lo sia quello davanti all’uscita della caserma dei vigili del fuoco, dove la viabilità e la sicurezza sono “a sentimento”.

8 Commenti su "Il semaforo a sentimento"

  1. Ognuno qualcuno ciascuno nessuno | 22 Agosto 2023 at 03:25 | Rispondi

    Questione di competenze, piuttosto: perché il Terzo settore del Comune “di Sulmona che si è sempre occupato degli impianti verde-giallo-rossi, ora dice che non è più affare suo. Che della cosa dovrebbe occuparsi la polizia municipale, perché si tratterebbe di “segnaletica”, che è compito del Quarto settore insomma il cui dirigente, che sarà a capo anche della Municipale, deve essere però ancora nominato.”…. SEMBRA LA STORIA DI OGNUNO, QUALCUNO, CIASCUNO E NESSUNO… MA FINO AD OGGI CHI AVREBBE DOVUTO?

  2. Sint aess! Manco Cambialone…..

  3. Automobilista | 22 Agosto 2023 at 07:44 | Rispondi

    Facciano una rotatoria, almeno risparmiano sulla diatriba semaforica.

  4. Che vergogna, l’importante è pensare alle feste e festarelle. Piuttosto, l’11 settembre riaprono le scuole, a che punto è l’affidamento del servizio mensa? E soprattutto, a che punto si trova la nomina della commissione mensa? Aspettiamo fiduciosi

  5. Vergogna!!!!Sempre uno scarica barile che porta alla paralisi ed ai disagi che poi inevitabilmente ricadono sul cittadino .
    E’ una lunga e vecchia storia che conosciamo molto bene.

  6. … finita la festa gabbato lo Santo… e ritorniamo alle solite ed ormai “ ETERNE “ problematiche di questa città: strade disastrate, manutenzione del verde quasi inesistente, semafori che non funzionano, lavori sempre in ritardo, Villa comunale sempre in abbandono e alla mercé di proprietari di cani e velodromo per biciclette, scarsità e mancanza di collegamenti per i pendolari, posti di lavoro e politiche di occupazione pari a ZERO che determineranno il definitivo spopolamento di Sulmona e del territorio dei Peligni… ed infine la tassazione per i servizi in continuo aumento, con al primo posto la tassa sui rifiuti – TARI – sempre in salita, per alimentare il costosissimo sistema messo in piedi… più operai assunti, più passaggi di presa e raccolta, più soldi da cacciare per i cittadini contribuenti… altrimenti il sistema messo in piedi non reggerebbe e dovrebbero ridimensionare…

  7. Ma se non si riesce a risolvere il problema di un semaforo, ndo caxxo ci presentiamo per affrontare i tanti problemi seri che ci aspettano al varco..
    V’ pozznave’..

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